Dott. Primino Claudio Botta Nato a Moncucco di Vernate(MI) il 26/11/1955. Laureato in Medicina e Chirurgia il 07/11/1980 pressso l'Università di Pavia. Convenzionato per la medicina Generale dal 1982 a Vernate (MI) dove esercita tuttora come libero professionista. Specializzato in Geriatria e gerontologia presso l'Università di Modena nel 1985. Assistente dal 1988 presso i reparti di psicogeriatria dell'Istituto "C. Golgi" di Abbiategrasso. Tutor di Medicina Generale presso il Polo Ospedale S.Carlo di Milano. Perfezionato in oncologia Medica presso l'I.E.O. Università di Milano. Consulente Psico-Geriatra in nuclei Alzheimer dal 1990. Psicoterapeuta iscritto all'Ordine dei Medici di Milano. Perfezionato in Neuropsicofarmacologia presso l'Università di Novara. Perfezionato in Psichiatria per Medici di Famiglia presso l'Università di Bari. Docenza in Psicogeriatria presso l'Università di Bari. Perfezionato in Medicina dell'Adolescenza presso l'Università di Ferrara. Collaboratore scientifico delle riviste e Relatore ai numerosi congressi di medicina generale. Professore a contratto presso l'Università di Pavia 2006-2009 in Medicina del Territorio.

Demenza Alzheimer: diagnosi nello studio del medico di medicina generale

Responsabile di progetto Adolfo Carvelli Gruppo di ricerca Claudio Primino Botta e Angelo Sferrazza Papa: Associazione “Il Medico Pratico”); Massimo Franceschi (Clinica S. Maria di Castellanza); Massimiliano Musicco (ITBA, CNR Milano); Giuseppe Derosa Committente Consiglio Regionale della Lombardia, D.G. Programmazione e Relazioni Esterne Periodo di svolgimento aprile 1999 - settembre 2000.

Dati di pubblicazione IReR - Consiglio Regionale della Lombardia, Demenza Alzheimer: diagnosi nello studio del medico di medicina generale, Milano: Consiglio Regionale della Lombardia, 2000 (Ricerche Sanità) Abstract Il progressivo invecchiamento della popolazione, specie in Italia, pone in primo piano i problemi legati alla terza e quarta età.

La demenza di Alzheimer, che rappresenta il 70% delle demenze, è una patologia che ormai sfiora il 30-35% degli ultraottantenni ed il 70% degli anziani ricoverati in strutture protette. L’importanza di una diagnosi precoce è ormai fuori discussione in quanto essa permette: un tempestivo intervento sulle cause reversibili; l’istituzione di terapie ritardanti la progressione della malattia; l’attuazione preventiva di misure sociali e familiari.

La ricerca individua come “attori principali” della diagnosi precoce i Medici di Medicina Generale ed attribuisce centralità alla “ricerca sul territorio”.

Per l’effettuazione dello studio sono stati pertanto selezionati su base volontaria 19 MMG, operanti nell’hinterland a sud di Milano, che sono stati sottoposti a un corso di aggiornamento e training specifico sui test utilizzati.
Questi MMG dovevano valutare in un arco di 6 mesi tutti i pazienti di età superiore o pari ai 65 anni, che lamentassero (o i cui parenti riferissero) problemi di memoria di recente insorgenza e non ancora valutati in sede clinica. In 6 mesi sono stati esaminati dai 19 MMG, per disturbi di memoria soggettivi od obiettivabili, 104 soggetti ultrasessantacinquenni (il 2,25% dei pazienti totali di età superiore a 65 anni inseriti nelle loro liste).
Sono stati forniti come strumenti testici il Mini-Mental Test (MMSE), la scala Geriatric Depression Scale e la scala comportamentale di McLean adattata.
Le diagnosi sono state poi confrontate con un centro d’eccellenza per le diagnosi di Alzheimer: la clinica neurologica presso l’Ospedale Santa Maria di Castellanza, che ha rivalutato i pazienti.

Dagli oltre 100 casi esaminati emerge come i Medici di Medicina Generale con un’adeguata preparazione-training corroborata da semplici test di supporto, siano in grado di effettuare uno screening demenza/non demenza a costi molto bassi e con ottima accuratezza.
In definitiva, la ricerca ha verificato come sia il medico di medicina generale che può cogliere nel suo paziente fin dall’inizio la perdita cognitiva che si traduce in disturbi comportamentali e relazionali anche minimi.
Dal punto di vista dei costi, infine, quelli della diagnosi posta dal MMG sono molto inferiori ad ogni altro approccio specialistico (98.26; SOC/7/20).

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